Un altro esempio dell'operosità cittadina nel settore tessile
Non lontano da piazza Conte, sotto il colle del Castello, sorge la cosiddetta Fabbrica Alta, vero e proprio simbolo di Schio, assieme al Castello, al Duomo e all'"Omo", testimonianza fra le più rilevanti a livello europeo dell'architettura industriale di pieno Ottocento, oggi patrimonio di Archeologia Industriale.
La fabbrica alta, ospita reparti di vastissimo respiro, divisi in tre ampie campate mediante 125 colonne in ghisa.
L'alta ciminiera di forma quadrangolare con elegante fastigio svetta a fianco del corpo centrale dell'oggi dismesso opificio e richiama da vicino, nella sua architettura funzionale, analoghi edifici del nord Europa. Eretto nel 1862 su progetto dell'architetto belga Auguste Vivroux, il grandioso complesso spicca nel panorama nord-ovest della città con la sua mole rossastra, formata prevalentemente di laterizio e di pietre tratte dal greto del vicino torrente Lèogra.
Agli occhi del visitatore la fabbrica alta si impone come un manufatto di eccezionali dimensioni: tuttavia, malgrado l'imponenza delle sue strutture (lungo 80 metri e largo 13, si sviluppa su sei piani e conta 330 finestre e 52 abbaini), si presenta elegante ed equilibrato nelle vaste superfici segnate dalle finestre in laterizio lievemente arcuate nella parte superiore e dai davanzali e marcapiani in pietra.
Ecco come Alessandro Rossi descrive la sua Opera a Felice Lampertico in una sua lettera:
"In nove mesi ho eretta una fabbrica di 80 metri di lunghezza sopra, 13,90 di larghezza con 6 piani oltre il terreno, 125 colonne di ghisa, 330 finestre con tutte le comodità di acqua e di vapore per servizio e riscaldamento col vapore perduto. Ci applicai una macchina a vapore di 50 cavalli, con 2 caldaje sistema tubolare del peso di 28/mK. Questa macchina è congiunta col turbine idraulico d'oltre 50 cavalli, posso lavorare insieme ed alternativamente … La nuova fabbrica eseguita sullo stile di quelle Belgie ed Inglesi, disegnata da un architetto primario di Verviers che fu qui otto giorni e rimise poscia tutti i piani in grande, può servire di modello per simili costruzioni poco note in Italia. Economia e solidità, luce, spazio, stile industriale unisce un assieme che colpisce propriamente, e non cesserebbe di essere grandiosa anche in Inghilterra. Col fabbricato sulla strada del 1849 si combina con gli stessi piani a livella, e demolita la scalea antica, forma un 7 di magnifica sale per sorveglianza, ordine, nettezza e salute - pompe d'acqua pura da bere, pompe d'acqua pei tessitori a bagnar le trame, tubi universali di vapore per l'inverno, tubi di gaz oltre 600, allineati; in due sale oltre 100 telaj grandi e tutta libera la campata di mezzo. Nel tetto 52 abbaini, una sala di metri 2,90 d'altezza, libera da colonne con 120 donne (lontane è vero da viste profane; ma più vicine al paradiso!) - le finestre tutte in ferro e vetro, fisse con "bascules" per la ventilazione sopra la testa degli operai - le latrine in ogni sala inodore, usufruttato il vecchio vamino a vapore - a ciò tubi di terra cotta come il marmo e vernicciata presi nel Belgio, e botti nere su modello Belgio ... "